Agopuntura e Medicina Cinese

Dimmi che lingua hai e ti dirò come stai!

Secondo la tradizione della Medicina Cinese il primo medico che utilizzò l’esame della lingua per giungere a una diagnosi fu Bian Que, vissuto nel periodo degli Stati Combattenti (471-221 a.C.).
In un’epoca in cui in Cina la medicina era per lo più sciamanica e il successo o il fallimento erano inesplicabili, l’introduzione di un metodo diagnostico oggettivo fu un avvenimento rivoluzionario. Bian Que dimostrò che attraverso l’esame della lingua (ma anche del polso) era possibile introdursi nella condizione attuale del paziente, come pure recuperare il suo passato e predirne gli sviluppi futuri. In altre parole permetteva di fare anamnesi, diagnosi e prognosi. In medicina cinese il procedimento diagnostico si basa essenzialmente su quattro tempi: osservare, domandare, odorare, toccare. Solo l’integrazione dei segni raccolti permette di formulare la diagnosi finale. Lo studio della lingua – la sua forma, colore e consistenza – è parte fondamentale dell’osservare ed è divenuto uno degli aspetti più importanti della medicina cinese.

Le condizioni energetiche di una persona (secondo un filtro di lettura proprio della medicina tradizionale cinese) si possono desumere dalla lingua, e una patologia che si sta sviluppando si riflette nel cambiamento delle caratteristiche di forma, colore e consistenza. Anche la valutazione dell’induito (patina) è un aspetto importante e il suo colore, la localizzazione e la consistenza danno informazioni utili soprattutto nelle patologie acute.
La ricerca scientifica attuale è volta a capire la correlazione tra specifici segni linguali e le manifestazioni di particolari malattie. Ad esempio un gruppo di studio di Shanghai ha osservato che i pazienti che soffrono di attacchi di colecistite presentano una lingua con patina spessa, grassa e gialla. Inoltre il corpo linguale è di frequente rosso, specialmente ai lati e alla punta.

Il colore e la forma del corpo linguale riflettono la qualità della circolazione di qi (energia), sangue, yin, yang, fluidi ed essenza. La patina riflette la condizione dei fluidi corporei, il funzionamento degli organi e la forza e profondità dei fattori patogeni presenti nel corpo.
La lingua ha inoltre una relazione particolare con stomaco e milza/pancreas, quindi con la funzione digestiva, per quanto riguarda gli aspetti di umidificazione e colore (dipendenti dal qi nutritizio).

La lingua è divisa in zone o aree:

  • Il terzo anteriore della lingua (punta), che riflette la condizione di cuore pericardio e polmone
  • Il terzo medio, che riflette la condizione di milza/pancreas stomaco fegato e colecisti
  • Il terzo posteriore, che riflette la condizione di rene vescica e intestino.

Il colore del corpo linguale fornisce informazioni sullo stato e la qualità del sangue, yin e fluidi, nonché di yang e qi. Il vuoto di qi di milza (affaticamento della funzione digestiva) porta a un corpo linguale pallido. Il vuoto di qi di milza si associa spesso ad esempio a sintomi come gonfiore addominale, sonnolenza dopo i pasti, feci poco formate.

Il colore si associa indissolubilmente alla forma della lingua. In generale il colore del corpo linguale indica la disarmonia di base e la costituzione di una persona. La forma della lingua cambia solo quando una patologia persiste per un lungo periodo di tempo. Esempio: una lingua gonfia indica vuoto di qi da un tempo abbastanza lungo.
La patina con il suo spessore, colore e struttura indica se c’è calore (patina gialla), freddo (patina bianca) o umidità (patina appiccicosa).

In conclusione, il recupero e lo studio della semeiotica (studio dei segni fornitici dal corpo) è fondamentale, soprattutto in un’epoca in cui ci affidiamo sempre più spesso ad esami di laboratorio e macchinari per formulare le diagnosi.

 

Dott.ssa Chiara Marra, medico chirurgo, ginecologa, esperta di agopuntura, Medicina Tradizionale Cinese e farmacoterapia tradizionale cinese.