Fitoterapia

La Borsa del Pastore

La borsa del pastore è una pianta che tutti conosciamo, perché cresce ai bordi delle strade, nei luoghi incolti. In Italia è presente su tutto il territorio, ma scarseggia nella fascia alpina. Si adatta facilmente a qualsiasi tipo di clima e di terreno. Diffusa in quasi tutto il mondo, è spesso considerata infestante: vegeta infatti negli orti, sui prati incolti ma anche coltivati, ai margini delle strade, sui muri, nelle radure e boschi, fino ai 2000 metri circa di altezza.

Questa pianta deve il suo nome alla particolare forma dei suoi frutti a forma di cuore rovesciato o, appunto, di borsa del pastore delle pecore utile a contenere il sale pastorizio da dare agli animali.

Per gli usi erboristici si raccoglie la pianta intera, preferibilmente prima della fioritura.

La borsa del pastore è conosciuta per la sua capacità emostatiche, antiinfiammatorie, astringenti, diuretiche, ipotensive.

Ecco qui le sue principali indicazioni terapeutiche:

  • La borsa del pastore è in grado di far contrarre la muscolatura dell’utero, regolarizzando il flusso ematico durante le mestruazioni, quando si manifesta eccessivamente abbondante (menorragia o ipermenorrea).
  • Viene usata nelle gengiviti e nelle emorragie nasali (epistassi)
  • È utile anche in caso di emorroidi, nel trattamento delle varici e di altri disturbi da insufficenza venosa,
  • L’azione astringente della borsa pastore risulta indicata al sistema gastroenterico in caso di diarrea.

 

Dott.ssa Marianna Andreani, specialista in Ginecologia e Ostetricia presso CasaMedica