Gravidanza

Allattare: una danza meravigliosa con il proprio bambino, al di fuori del tempo

L’Istituto Superiore di Sanità, nel suo portale “Epicentro” per lo studio e la promozione della salute, parla di allattamento come naturale nutrimento dei neonati e parte determinante per la salute degli individui e delle popolazioni.

Raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità

Le attuali raccomandazioni riguardano l’avvio dell’allattamento, l’esclusività e la durata.
L’avvio dell’allattamento dovrebbe essere il più precoce possibile, preferibilmente entro mezz’ora dalla nascita, poiché rappresenta il fattore chiave per l’avvio dell’allattamento. «E’ fondamentale mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario». Il neonato deve essere incoraggiato ad attaccarsi al seno secondo i propri tempi, così come deve essere aiutata la madre nello sviluppo del suo innato senso di competenza. Inoltre il contatto pelle a pelle è necessario per lo sviluppo del microbioma del neonato.
L’allattamento esclusivo, che prevede il solo uso di latte umano, è raccomandato fino a 6 mesi compiuti del bambino. Oltre i 6 mesi, per soddisfare il crescente fabbisogno nutrizionale, l’alimentazione del bambino va integrata con cibi complementari idonei e sicuri, proseguendo l’allattamento fino all’età di due anni o oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino.

L’allattamento al seno non è uno strumento per garantire la salute ma è una parte integrante della salute stessa.

Quindi pare che allattare al seno sia la cosa più naturale, ma ne siamo davvero convinti?

Sappiamo bene quanto il modello sociale e il contesto familiare e di rete giochino un ruolo fondamentale dell’indirizzare e sostenere le scelte della donna riguardo alla gravidanza, alla nascita e all’alimentazione del bambino.
L’ambiente stressogeno in cui le donne sono immerse mette in dubbio le loro competenze e risorse naturali di madri. Ogni donna poi si adatta e reagisce diversamente agli eventi (coping).

Come possiamo accrescere il nostro coping come mamme?

Gli studi scientifici e le esperienze materne dicono che i corsi prenatali e gli incontri post nascita, rappresentano delle importantissime occasioni di crescita e di rafforzamento del coping e dell’autostima materna. Avere informazioni corrette, confrontarsi con altre donne e sperimentarsi nel lavoro corporeo sono dei validi strumenti per rafforzarsi e stimolarsi verso scelte personali e consapevoli. Tutto questo aiuta a risvegliare le nostre competenze e i nostri intenti.
Allattare al seno significa anche riconoscere ed accettare i bisogni ed i ritmi del bambino, avere fiducia nelle sue competenze, capire i segnali che invia, essere disponibili verso l’altro. In sintesi: accettare che il bambino possa anche non essere così precocemente autonomo, come talvolta impropriamente si vorrebbe. Eppure, questa aspettativa entra in contrapposizione critica con la cultura dominante attuale. Sì, è vero che siamo tempestate da un’iconografia riguardante maternità e l’allattamento, ma sono ancora più forti e radicati in noi modelli in cui invece prevalgono e sono apprezzate l’indipendenza, l’organizzazione e l’efficienza, caratteristiche in cui mamma e bambino possono aver difficoltà a calarsi.
Ecco che allora allattare significa mettersi comode, chiudere gli occhi e lasciarsi andare in una danza magnifica con il proprio bambino. Significa avere l’intento, la pazienza e l’ascolto. Significa continuare la relazione placentare che ha unito per nove mesi. Significa fidarsi di sé e del proprio bambino. Ma allattare vuol dire anche condividere con altre donne che stanno vivendo la stessa esperienza e, perché no, condividere anche con bambine e giovani donne che in futuro saranno madri e possono apprendere guardando.

 

Silvia Ghitti, Ostetrica presso CasaMedica. Esperta in Educazione Sessuale (AISPA – Associazione Italiana Sessuologia e Psicologia Applicata di Milano). Approccio salutogenico con la donna.