Agopuntura e Medicina Cinese

Tè: liquore di giada.Storia e usi del tè.

La pianta del tè è originaria della Cina, e solo successivamente è stata coltivata ampiamente in India e Sri Lanka, che sono tuttora tra i grandi produttori di tè.

I tè migliori crescono in regioni collinari o montagne e su terreni ghiaiosi. La pianta, che potrebbe raggiungere i 6 metri di altezza, viene mantenuta con la potatura a 1,5m per facilitare le operazioni di raccolta. Si inizia a raccogliere da piante al terzo anno di vita e si parte dai germogli terminali più teneri e si può continuare per decenni per tre volte all’anno.

Si distinguono due grandi categorie di tè:

  • I tè verdi (qing cha): di solito derivano dalla camellia sinensis. Sono essicati rapidamente al sole, insaccati e torti per estrarne tutta l’umidità, poi ancora essicati. E’ il tè più usato in Cina.
  • I tè neri (hong cha): di solito derivano dalla camellia assamica. I cinesi lo chiamano rosso-hong dal colore che assume l’infuso. Si lasciano appassire senza essicarli per non bloccarne la fermentazione. I tè indiani in genere sono neri.

Inoltre vi sono tè aromatici, per aggiunta di altre piante che ne modificano il profumo e talore la qualità: il più famoso in Cina è quello al gelsomino.

Come si prepara il tè. Nel tempo si sono modificate le modalità di preparazione del tè. Inizialmente il tè veniva bollito con l’acqua, facendone così un decotto. E’ solo in tempi più recenti, sotto la dinastia Ming (1368-1644) che si è diffuso il metodo di preparare il tè in infusione. E’ in questa forma, semplice da preparare, che il tè è stato conosciuto dagli occidentali ed è diventato la bevanda nazionale cinese. Come infuso (immersione delle foglie nell’acqua calda dopo che è stata tolta dal fuoco), il tè riduce le qualità terapeutiche per cui tanto era rinomato in passato e diventa una semplice ma pregiata bevanda.

Il Chajing (libro “Il classico del tè” scritto nell’VIII secolo) poneva l’attenzione anche sull’ebollizione dell’acqua. Questa infatti avviene in tre stadi successivi: il primo a bollicine “come occhi di pesce” che affiorano sull’acqua, il secondo “come perle di cristallo” che corrono in una fontana ed infine il terzo “come onde” che saltano furiosamente nel bollitore. Quando l’acqua raggiungeva il primo stadio di ebollizione si metteva il sale (ora non si usa più), al secondo si aggiungeva il tè e al terzo si versava un cucchiaino di acqua fredda per fissare il tè e “restituire all’acqua la sua giovinezza”. Le piccole foglie restavano sospese come “nuvole in un cielo sereno o come bianche ninfee in uno stagno di smeraldo”.

Le proprietà del tè. Alle foglie del tè, che già nel VI secolo erano dette “buone per chi dorme troppo”, è tradizionalmente associata l’azione di rendere lucida la mente, chiara e limpida la visione. Amaro, dolce e fresco (proprietà secondo la Medicina Tradizionale Cinese) elimina il calore e le tossine, drenandole in basso con la diuresi (soprattutto il tè verde). Calma la sete. Le sue proprietà astringenti, soprattutto nel tè verde, lo rendo utilissimo nelle diarree acute. Alcuni studi hanno evidenziato un’azione preventiva del tè verde nel tumore dell’ovaio. Alcuni tipi di tè (come il Tuocha o Wulong) sono considerati da secoli efficaci nel facilitare la digestione delle sostanze grasse, specie di origine animale e nel trattamento dell’ipercolesterolemia.

 

Fonte: Libro “La dietetica cinese” di C. Martucci e G. Rotolo. Ed Mursia.