Pediatria

La febbre nei bambini: conoscerla per non farsi prendere dall’ansia

La febbre viene vissuta come un fastidio che costringe a letto i bambini e spesso spaventa e genera ansia.
In realtà la febbre è un nostro importante alleato.

Infatti l’innalzamento della temperatura corporea interna è il primo sistema di difesa che il nostro sistema immunitario mette in atto in caso di aggressione (infezione) batterica o virale.

La febbre è definita come un incremento della temperatura corporea al di sopra dei limiti di normalità. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la temperatura centrale normale è compresa fra 36,5 e 37,5°C ma esistono variabilità individuali e giornaliere.

Nel bambino infatti avvengono fisiologici, quindi normali, cambiamenti della temperatura corporea durante l’arco della giornata e con oscillazioni più ampie rispetto ad un adulto. La temperatura minima si registra tra le 4 e le 8 del mattino e la massima tra le ore 16 e 18.  Proprio a causa di questa variabilità non esiste un singolo valore per definire la febbre, ma comunemente tra 37,5 e 38 parliamo di febbricola o alterazione termica, sopra 38° la consideriamo significativa. Per iperpiressia si intende l’aumento della temperatura corporea oltre i 39 °C.
La febbre è anzitutto un sintomo e non una malattia. Nonostante sia molto temuta, la febbre gioca un ruolo importante nella fisiologica risposta di difesa dell’organismo agli agenti infettivi. Nella maggior parte dei casi è associata con una malattia infettiva: l’organismo attua nei confronti di virus e batteri diversi meccanismi di difesa tra cui la febbre. La comparsa del sintomo indica quindi che il nostro organismo sta reagendo positivamente all’infezione e per questo motivo non deve spaventare e non deve essere di per sé soppressa.

Cosa fare in caso di febbre:
• Garantisci un adeguato stato di idratazione facendolo bere a sufficienza;
• Non forzarlo a mangiare se non ne ha voglia: l’organismo risparmia energie utilizzate nella digestione e nel metabolismo e cerca di non sovraccaricarsi;
• Non costringerlo a letto se si sente in forze, se chiede riposo assecondalo;
• Vestilo il bambino con abiti leggeri, in questo modo lo si aiuterà disperdere il calore in eccesso e a diminuire il disagio;
• Se il fastidio è alleviato da una pezza bagnata sul capo e sulle giunture può essere utile, a patto che non sia gelato tale da provocare brivido e disagio: basta che sia appena tiepido, 1-2° sotto la temperatura del bambino

Rimedi omeopatici:

L’ omeopatia utilizza una serie di rimedi specifici selezionati in base alla modalità, qualità e intensità della manifestazione dei sintomi e tenendo conto del “terreno” o costituzione del singolo individuo. Il vostro medico potrà aiutarvi a scegliere il rimedio più adatto.
Questi rimedi non servono a eliminare o sopprimere per alcune ore il sintomo, ma a modularlo e sostenere l’organismo durante la risposta immunitaria.

Aconitum Napellus: febbre ad esordio violento ed improvviso. Solitamente insorge in seguito ad un’esposizione ad aria fredda o ad un forte spavento. Durante l’episodio il bambino è appare agitato, ansioso ed irrequieto. La febbre può innalzarsi oltre a 39°C e spesso è accompagnata da battito cardiaco accelerato e allucinazioni. Ha la sensazione di avere la testa calda e pesante, come se bruciasse. Spesso è presente tosse secca e metallica, sudorazione abbondante, pelle e labbra sono secche. I sintomi tendono a peggiorare con l’esposizione al freddo o vento freddo.

Apis mellifica: febbre elevata e accompagnata da forte arrossamento della gola, con dolori di tipo pungente e senso di bruciore intenso. Il bambino non ha sete, c’è una diminuzione della diuresi e una forte prostrazione nervosa. Tutti i sintomi peggiorano con il calore e negli ambienti chiusi.

Belladonna: febbre alta ad esordio improvviso. La febbre sale velocemente. Il viso è arrossato, le pupille sono dilatate e luccicanti, a volte accompagnata da sensazione di forte bruciore alla gola. Può lamentare cefalea con dolore pulsante, spesso localizzata sul lato destro. I sintomi migliorano stando al buio ed in silenzio. Durante la febbre predilige bevande fredde e acidule (es. limonate, spremute, ecc).

Bryonia: febbre che insorge dopo un raffreddamento caratterizzata da inizio graduale, sete intensa di grandi quantità di bevande fredde, dolori muscolari, cefalea congestizia, rossore, secchezza delle mucose, gusto amaro. Bambino facilmente irritabile. Peggiora con il calore, al risveglio, con un leggero contatto e con il movimento. Migliora con il freddo, il riposo e coricandosi sul lato dolente. Il rimedio spesso è susseguente ad Aconitum quando quest’ultimo non si rivela più efficace ed espleta un’azione meno rapida ma più profonda.

Altri rimedi possono essere consigliati dal proprio medico in base ai sintomi di accompagnamento, a modalità particolari o caratteristiche del terreno del paziente e in base all’esperienza della modalità di espressione di quel bambino.

Farmaci Antipiretici

I farmaci antipiretici vanno usati con parsimonia come sintomatici. Gli antipiretici non aiutano la guarigione, non modificano il normale decorso della malattia sottostante ma calmano il sintomo. L’attenzione del genitore deve essere rivolta a ridurre lo stato di malessere del bambino. Gli antipiretici possono essere quindi somministrati se il bambino in corso di febbre elevata manifesta stato di malessere.
I principali antipiretici sono il paracetamolo e l’ibuprofene. La dose da somministrare nel bambino è sempre dipendente dal peso corporeo. In caso di dubbi sul dosaggio è bene contattare il pediatra per la somministrazione di una dose adeguata.
Entrambi i farmaci possono dare, se usati in modo inappropriato, effetti tossici acuti da sovradosaggio ed è sconsigliato l’uso alternato o combinato per un maggior rischio di effetti collaterali.
La via di somministrazione preferibile è quella orale; la somministrazione per via rettale, da preferirsi solo in caso di vomito o qualunque condizione che impedisca l’assunzione orale, infatti può comportare un assorbimento irregolare (espulsione supposta, presenza di feci in ampolla rettale). Inoltre la supposta non deve mai essere divisa perché il farmaco non è distribuito in modo omogeneo.

Segnali d’attenzione in caso di febbre

Quando è meglio far valutare il bambino dal pediatra?

  • in generale se piccolo, nei primi sei mesi di vita e in particolare sotto i 3 mesi; va valutato prontamente nel primo mese di vita;
  • Se persiste sonnolenza o importante decadimento dello stato generale;
  • Se ci sono importanti alterazioni del colorito: molto pallido, bluastro o grigiastro;
  • Se compaiono chiazze violacee o puntini rossi che non sbiancano alla pressione;
  • Se si accompagna a vomito e diarrea ripetuti con disidratazione;
  • Se compaiono convulsioni (soprattutto al primo episodio);
  • Se c’è un dolore fisso e costante all’addome, che tende a peggiorare;
  • Se il bambino respira male ed è affannato
  • Se i sintomi di accompagnamento sono molto importanti.

 

Focalizziamoci quindi sullo stato del nostro bambino e sui sintomi di accompagnamento piuttosto che solo sulla febbre. La febbre non danneggia l’organismo e l’entità della febbre non è sempre spia di malattia grave, anzi a volte possiamo avere banali infezioni destinate a passare da sole accompagnate a febbre anche molto alta.

Consideriamola un aiuto, un campanello d’allarme: se in una centralina elettrica suona l’allarme non lo spengo, ma cerco di capire perché suona!!

[contributo della dr.ssa Valentina Tono, pediatra]