procreazione assistita
Fertilità

Procreazione assistita: le diverse possibilità

I TRATTAMENTI DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA (PMA)

Che cosa si intende per fecondazione assistita?

La fecondazione assistita è un trattamento di PMA attraverso il quale avviene l’unione di due gameti, allo scopo di compiere la fecondazione dell’ovocita e dare vita a un embrione.
Nel linguaggio comune si tende a utilizzare in maniera indistinta questo termine equiparandolo con la procreazione assistita, o meglio, procreazione medicalmente assistita (PMA). Da un punto di vista medico non è corretto equiparare i due concetti, che sono in realtà a sé stanti.
In campo medico, la fecondazione assistita è una tecnica di PMA, mentre la procreazione assistita è intesa come l’insieme di tutti i trattamenti ormonali, chirurgici e farmacologici, finalizzati al concepimento.
La fecondazione assistita può essere di 2 tipi:

  • fecondazione in vitro, a cui appartengono la FIVET, la ICSI e la TESE (o recupero chirurgico degli spermatozoi);
  • fecondazione intracorporea, a cui appartiene l’inseminazione intrauterina (IUI).

IUI, FIVET O ICSI?

IUI – Inseminazione intrauterina

L’inseminazione intrauterina (IUI) rappresenta il primo livello della PMA. E’ una tecnica di fecondazione assistita che consiste nel collocare nell’utero gli spermatozoi, selezionati da un campione precedentemente raccolto ed analizzato. Si articola in 3 fasi: controllo e stimolazione delle ovaie, preparazione del campione seminale ed infine inseminazione. La IUI è indicata in casi di disfunzioni ovulatorie, alterazioni funzionali ed anatomiche del collo dell’utero (fattore cervicale), fattori coitali e infertilità da origine sconosciute.
L’inseminazione è utilizzabile anche quando gli spermatozoi hanno difficoltà ad arrivare all’utero a causa di impotenza, lieve patologia dello sperma e altre patologie.

FIVET – Fecondazione in vitro

La fecondazione in vitro, detta comunemente FIVET o IVF, è una tecnica di laboratorio che consente di fecondare un ovocita mediante uno spermatozoo, all’esterno dell’utero, favorendo l’incontro tra il gamete femminile e quello maschile. Prevede una fase iniziale di stimolazione ovarica mediante trattamento ormonale, il monitoraggio ecografico dell’evoluzione dei follicoli e l’induzione dell’ovulazione. Gli ovociti vengono poi prelevati e fecondati in vitro mediante incontro con il liquido seminale prevalentemente prelevato e appositamente trattato. Nei 2-5 giorni successivi gli ovociti fecondati si sviluppano in embrioni che vengono trasferiti in utero.

FIVET  e ICSI rappresentato un “secondo livello” di PMA.

ICSI – Fecondazione in vitro con microiniezione intra-citoplasmatica

L’ICSI consiste in una tecnica di laboratorio che consente l’inserimento di un singolo spermatozoo all’interno dell’ovocita maturo. Tale capacità è di fondamentale importanza nei casi in cui il campione seminale non possieda i criteri necessari per effettuare una FIVET.

Per ciascun ovocita viene utilizzato un corrispondente spermatozoo che viene inizialmente selezionato come idoneo per caratteristiche di forma e mobilità che ne indicano la vitalità. Lo spermatozoo prescelto viene inizialmente manipolato in modo da rompere delicatamente la membrana cellulare e facilitare il rilascio del suo contenuto nell’ambiente ovocitario dopo la microiniezione. Successivamente, esso viene aspirato in un micro-ago che viene fatto passare attraverso la zona pellucida e inserito all’interno dell’ovocita, in modo che lo spermatozoo possa essere rilasciato nell’ovocita stesso. Ciò consente un’interazione tra contenuto dello spermatozoo e ambiente intracellulare dell’ovocita, che è essenziale per innescare la fecondazione, senza che lo spermatozoo debba superare le barriere (cellule follicolari e zona pellucida) che intervengono nel concepimento spontaneo o nella FIVET. L’ICSI è nata inizialmente per risolvere i casi di severa compromissione del numero e o mobilità degli spermatozoi presenti in un eiaculato (oligoastenozoospermia severa). Allo stato attuale, L’ICSI è largamente praticata, rappresentando sia in Europa che in USA il 70-80% di tutti i trattamenti di fecondazione in vitro.

 

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