Dott.ssa Azzalini e Vagy Combi
Ginecologia, Vulvodinia

Radiofrequenza ed Elettroporazione

Di cosa si tratta?

E’ un’innovativa tecnica di ausilio alla riabilitazione del pavimento pelvico.

La tecnica prevede l’utilizzo di un elettromedicale per effettuare sia radiofrequenza che elettroporazione attraverso l’utilizzo di un manipolo interno o esterno, a seconda delle esigenze della paziente.

Per quali problematiche è adatta

Numerose sono le applicazioni della tecnica Radiofrequenza ed Elettroporazione:

  • atrofia e distrofia vulvovaginale
  • sindrome genito urinaria post menopausale
  • ipotono e prolasso anteriore-centrale e posteriore di 1-2 grado
  • incontinenza urinaria e fecale da sforzo, mista e da urgenza, scarsa sensibilità
  • esiti cicatriziali da parto di difficile guarigione o dolenti
  • secchezza vaginale
  • vestibolite, vulvodinia e dolore pelvico cronico
  • ipertono del pavimento pelvico
  • supporto al ripristino del microbiota vaginale nelle pazienti con cistiti, micosi e vaginosi ricorrenti

Se la si utilizza per trattare delle problematiche e delle sintomatologie del pavimento pelvico, è opportuno inserirla all’interno di un percorso riabilitativo in modo da potenziarne l’efficacia. 
Può tuttavia essere applicata da sola per pazienti che he non rispondono positivamente a percorsi riabilitativi con esercizi a domicilio e tendono ad essere poco costanti. 

Come si svolge una seduta

Ogni seduta di Radiofrequenza ed Elettroporazione occupa solo mezz’ora di tempo della paziente e si articola in 10 minuti di radiofrequenza e 10 minuti di elettroporazione.
Durante la fase di radiofrequenza la donna percepirà un leggero tepore.

Nella fase di elettroporazione invece sentirà un leggero ticchettio.

Entrambe le fasi sono assolutamente gradevoli e indolori perché si continuerà a regolare l’intensità a seconda delle esigenze della donna.

Come funziona questa tecnica


La radiofrequenza è una tecnica che viene utilizzata per generare calore endogeno nei tessuti che, dipendentemente dalle loro caratteristiche, subiscono un’azione biostimolante .

Questo porta i tessuti ad attuare dei processi riparativi e di guarigione che aiutano il ripristino delle funzioni fisiologiche. 

L’elettroporazione invece è un metodo di transfezione che permette di rendere la membrana plasmatica cellulare temporaneamente e reversibilmente permeabile a molecole che naturalmente non sarebbero in grado di attraversarla.

Questo permette di elettroporare dei principi attivi terapeutici sia di tipo farmacologico che omotossicologico-omeopatico potenziandone l’effetto di cura a livello delle mucose o delle cicatrici. 

Il macchinario utilizzato è dotato di una tecnologia raffinatissima che permette l’adeguamento degli stimoli di momento in momento in base all’impedenza dei tessuti della donna, rendendo il trattamento completamente personalizzato e adeguato alle esigenze del momento delle mucose.

Quante sedute sono necessarie?

A seconda della patologia da trattare può essere necessario un diverso numero di sedute.

Durante la prima seduta la professionista effettuerà un check-up per suggerire il numero di sedute necessarie.

La media nazionale delle pazienti usufruisce dalle 4 alle 10 sedute settimanali a seconda della patologia da trattare, con un massimo di 12 sedute.

Ci sono controindicazioni?

Ci sono poche situazioni in cui la tecnica Radiofrequenza ed Elettroporazione non è appropriata e si deve procedere alla riabilitazione con altre modalità:

  • Epilessia
  • Essere portatrice di Pace Maker
  • Stato di Gravidanza
  • Mestruazione in atto (semplicemente si posticipa la seduta alla fine del flusso mestruale)
  • Lesione pre-cancerosa al collo dell’utero

A chi rivolgersi

L’articolo è a cura della Dott.ssa Stefania Azzalini, Ostetrica, Master Universitario in Medicine non Convenzionali. Specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico, utilizza ed integra diverse tecniche riabilitative a seconda dei bisogni delle donne che assiste.

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