Gravidanza

Dare alla luce insieme: quando nasce anche un papà

Negli ultimi 20 anni il ruolo dei padri durante la gravidanza e al momento della nascita, è diventato sempre più importante e noto.

Esiste una maggiore condivisione dei compiti all’interno della famiglia, questo porta poi gli uomini ad un maggiore desiderio di conoscenza e consapevolezza, di ricerca di informazioni nell’ambito della percorso in gravidanza, nascita e post parto.

Proprio per questo è fondamentale che già dalla gravidanza si consolidi e valorizzi il ruolo dell’uomo, dando rilievo anche ai cambiamenti interni ed esterni che percepisce. I padri hanno una voce!

Le visite in gravidanza devono quindi prevedere un’attenzione non solo dei bisogni di future madri e bambini, ma anche dei futuri papà. I percorsi di accompagnamento alla nascita devono coinvolgere in prima battuta il padre e aiutarlo a scoprire le sue infinite potenzialità.

Per scelta ho sempre deciso di proporre percorsi di accompagnamento alla nascita di coppia perché credo che la continuità della partecipazione dell’uomo alla gravidanza e alla nascita

consenta una migliore accoglienza del bambino, con una migliore predisposizione della famiglia a condividere uniti le gioie e le fatiche della genitorialità, già a partire dal parto.

Spesso nei primi incontri dei percorsi nascita i futuri padri mi chiedono di sapere cosa possono fare per essere di aiuto durante il parto. La cosa più importante è la presenza consapevole: spesso durante i prodromi e il travaglio le donne cercano il proprio compagno con lo sguardo, con il contatto corporeo. Una parola di conforto o una carezza hanno il potere di dare un’enorme carica propulsiva.

Un padre ben informato, oltre a rassicurare la compagna, comprende ciò che accade e più facilmente avrà la serenità per collaborare con l’ostetrica al momento del travaglio e del parto.

Ad alcune donne piace il contatto con il partner sotto forma di massaggi che si possono fare a livello della zona lombare oppure sulle cosce. Questo contatto, anche sotto forma di carezze, abbracci e baci, permette una maggiore produzione di ossitocina ed endorfine, ormoni che sostengono il travaglio e facilitano la relazione con il bambino, dopo il parto.

La relazione di coppia è fondamentale nel parto: la donna durante il travaglio ha bisogno di non sentirsi osservata o giudicata, ma al contrario libera, affinchè il suo corpo non aumenti la produzione eccessiva di adrenalina (ormone che ostacola ossitocina ed endorfine).

Anche luce e rumori sollecitano l’attivazione e la tensione materna: per questo è preferibile una luce soffusa e il silenzio, evitando parole non necessarie e rumori intensi.  Il futuro padre è fondamentale nella “protezione della tana”, favorendo la serenità e la possibilità di lasciarsi andare alle onde del parto.

Ed il bambino?

I bambini riconoscono il contatto della mano del padre e la loro voce, questo può essere una forte àncora che facilita anche il loro passaggio dalla vita intrauterina all’esterno.

Il padre contiene la diade madre e figlio, permette loro di muoversi liberamente attraverso le onde del travaglio, sostenuti dalla presenza e vicinanza. Questo schema si ripresenta anche nel periodo successivo la nascita, in cui la madre ed il figlio vivranno un intenso periodo di simbiosi,  che avrà dei momenti di apertura  grazie alla solida presenza del padre, che inizierà a trovare via via più spazi e modi per l’accudimento del piccolo.

 

[contributo della dr.ssa Stefania Azzalini, ostetrica – Master Universitario in Medicine non Convenzionali. Specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico, utilizza ed integra diverse tecniche riabilitative a seconda dei bisogni delle donne che assiste]