CasaMedica

Quello che i pazienti non dicono ai loro medici…

….e come questo può influire negativamente sulla loro salute.

La maggior parte dei pazienti che usano medicine complementari e alternative (CAM) spesso non lo riferiscono ai loro medici. È quanto afferma la Drssa Ellen Hughes in “Integrating Complementary and Alternative Medicine into Clinical Practice”, ma anche quanto emerge da diversi studi sull’argomento. Sembrerebbe infatti che tra il 20 e il 72% dei pazienti non riferisca ai curanti l’utilizzo di erbe, supplementi nutrizionali e altre CAM. Tra le persone sopra i 50 anni, che generalmente assumono più terapie convenzionali per ipertensione arteriosa o diabete o altro, meno del 30% riportano al dottore che stanno assumendo anche rimedi naturali, con conseguente rischio di interazioni ed effetti collaterali.

Ci sono diverse ragioni probabili per questa non comunicazione, come “i dottori non chiedono perché non vogliono sapere o non hanno tempo, e i pazienti sono riluttanti a parlare delle CAM perché pensano che i medici non le considerino rilevanti o addirittura siano motivo di disapprovazione e spiegazioni paternalistiche”.
Di questa comunicazione incompleta però pagano il prezzo i pazienti. Ad esempio:
– un paziente potrebbe assumere una CAM poco efficace anziché una più efficace terapia convenzionale;
– un paziente potrebbe usare una CAM inefficace, perdendo tempo e denaro;
– la combinazione di erbe, vitamine o altro con farmaci chimici potrebbe portare a reazioni avverse;

– un paziente potrebbe usare una CAM potenzialmente dannosa per lui.

L’ideale sarebbe quindi che i pazienti si affidassero ai medici, aprendosi e comunicando eventuali terapie naturali già in atto o il desiderio di intraprendere anche un percorso complementare. Dall’altra parte sarebbe auspicabile che i medici ascoltassero con la mente aperta e rispettosa i loro pazienti e, laddove le loro conoscenze non arrivassero, potrebbero interfacciarsi e lavorare insieme ad altri colleghi esperti in CAM, per il bene delle persone che hanno in carico. 
Purtroppo nell’epoca in cui moltissime informazioni riguardanti la salute, compresi i rimedi alternativi/complementari, sono facilmente accessibili per tutti online, talvolta le persone hanno la presunzione di saperne più dei medici, o peggio hanno pensieri d’onnipotenza per cui confidano che le CAM (trovate da soli o con naturopati) possano superare o affiancare in modo innocuo la medicina tradizionale.
Va recuperato quindi il rapporto di fiducia medico-paziente, che si costruisce da una parte sull’affidarsi e dall’altra sul continuo aggiornamento e approfondimento.
Drssa Chiara Marra, ginecologa e direttore sanitario di CasaMedica