Bambino tiranno
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Bambino Tiranno

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Si tratta di una vera e propria emergenza educativa: il fenomeno del “bambino tiranno“. Le scienze che si occupano di bambino, meglio detto ” tirannico”, hanno da tempo lanciato un allarme e si tratta di una questione piuttosto urgente.

Premesse per la tirrania infantile

Questo fenomeno si è sviluppato negli ultimi anni ed è uno dei possibili risultati del processo storico che ha visto cambiare il modo di fare educazione in Famiglia.

Si potrebbe dire che esiste un terreno “fertile” nel quale può svilupparsi l’esperienza del bambino tiranno. Si tratta di un contesto famigliare caratterizzato da uno stilo educativo “morbido” in cui i genitori hanno la tendenza ad essere indulgenti, per “piacere” ai figli.

Questa indulgenza nei confronti della prole ha probabilmente lo scopo di rispondere ad un bisogno inconscio di rivalsa verso le privazioni della propria infanzia.

Se ogni epoca ha le sue malattie educative, potremmo dichiarare che: il bambino tiranno è una malattia del nostro tempo.

Di conseguenza, si tratta di un fenomeno complesso che nelle sue forme estreme e gravi potrebbe richiede interventi specialistici di tipo terapeutico. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche dei bambini tiranni o imperatori :

  • aggressività verbale, ma a volte anche fisica;
  • reazioni spropositate, atteggiamenti costantemente in opposizione con le indicazioni genitoriali;
  • comportamenti sfidanti verso l’autorità adulta;
  • modalità di relazione alla pari con gli adulti.

Bambino tiranno non si nasce!

Ma dice Diane Purper-Ouakil, neuropsichiatra infantile di Parigi, che “tirannici non si nasce, si diventa!” I genitori possono fare molto per contrastare questo fenomeno. Cerchiamo di capire quali azioni sarebbe utile venissero evitate.

Il primo errore da non fare è la delega decisionale. Le questioni educative dovrebbero essere decise dagli adulti, evitando il coinvolgimento dei figli nel processo di scelta.

Questo comportamento ripetuto nel tempo, conduce il figlio ad esercitare un dominio che possiamo definire “innaturale” nei confronti degli adulti. Con conseguenti manifestazioni di ansia e di tensioni da parte del figlio o della figlia.

Una seconda area di attenzione riguarda gli atteggiamenti servizzievoli nei confronti dei figli. Proviamo a fare degli esempi per capire meglio:

  • imboccare i bambini a 3-4 anni,
  • preparare loro la cartella per i bambini di 8 anni,
  • ricordare gli appuntamenti per es. gli allenamenti ai ragazzi di 12 anni.

Questi comportamenti conducono ad una dipendenza reciproca e di conseguenza alla tirrania infantile. Da una parte i figli si siedono sugli allori dei veri e propri imperatori, serviti e riveriti, dall’altra gli adulti si sentono appagati dall’essere utili, confondendo il ruolo di genitori con quello di maggiordomi.

Che tipo di immagine restituiamo ai figli se ci sostituiamo a loro negli ambiti in cui l’autonomia dovrebbe prevalere? Un riflesso che dice: “Non sei capace, ci penso io”.

Come affrontare il fenomeno del bambino tiranno?

Quali sono le mosse giuste sul piano educativo per affrontare un bambino tirannico, prepotente e presuntuoso? Per esempio, creare spazi di parola tra genitori per mettersi in discussione e fare un passo indietro.

La coesione tra gli adulti è necessaria per evitare che i bambini si “infilino” nelle divergenze pedagogiche.

Un secondo passo è l’esercizio della capacità di porre dei limiti, degli argini, attraverso la definizione di regole educative chiare e concrete in relazione all’età.

Si va a letto alle 21:00, la tv durante i pasti è spenta e così via.

Per crescere i figli non ci sono alternative all’educazione, meglio sapere quali strade percorre per offrire loro le migliori opportunità per diventare grandi.

Dott.ssa Lorenza Comi pedagogista, esperta in relazioni famigliari e formatrice territoriale del metodo Litigare Bene di Dr. Novara. Appassionata di Albi illustrati.